Come possiamo tornare al centro, alla sorgente di amore da cui proveniamo, come recuperare la memoria profonda di cui parla Antonella? Questo viaggio richiede una profonda trasformazione interiore—una metanoia, ovvero un cambiamento radicale del cuore e della mente. Si tratta di riorientare il nostro intero essere, allontanandoci dai desideri egoistici e dalle illusioni per uniformarci, conformarci alla misura dell’ordine divino. Un processo che ci invita a spogliarci degli strati di false identità e a riconnetterci con l’essenza sacra che risiede dentro di noi.
Il termine greco μετάνοια (metanoia) indica un nuovo orientamento dell’essere: μετά and νοῦς “mente, pensiero”. Quindi, μετάνοια può essere tradotta letteralmente come “cambiamento di mente” o “trasformazione del pensiero”.
La vera realtà è il mondo così come esiste eternamente in Dio. Da questa prospettiva, sebbene la scienza abbia raggiunto progressi straordinari, rimane una forma di conoscenza limitata alle apparenze del mondo reale entro i vincoli di spazio e tempo. L’ascesa della ragione e il dominio del materialismo hanno alterato drammaticamente il rapporto dell’umanità con il divino e il sacro. Con la razionalità scientifica e le ambizioni materiali che sovrastano e soffocano il profondo senso del divino, l’umanità si è disconnessa dal proprio sé spirituale interiore, perdendo la capacità di entrare in relazione con gli aspetti più profondi e misteriosi dell’esistenza.
Il paradosso che la vera vita emerga dal morire a sé stessi e dal trascendere l’ego è difficile da comprendere. Il Regno di Dio si manifesta attraverso coloro che lo incarnano, rendendolo una realtà tangibile qui e ora. Nei nostri cuori risiede un richiamo a recuperare il senso della Verità ultima. Questo richiamo implica un continuo movimento di ritorno, una metanoia, un tornare alla fonte, all’origine: il Sé, il centro, l’Uno.
Dio come esperienza si esprime in modo unico attraverso ogni individuo, e ogni essere creato partecipa a questo unico essere, coscienza e beatitudine d’amore. Antonella spesso enfatizza che il Verbo si manifesta in ciascuno di noi, ma solo coloro che rispondono a questo amore possono veramente riceverlo e incarnarlo.
Questa partecipazione alla coscienza divina ci chiama a incarnare il trascendente nella nostra vita quotidiana. Significa vivere la realtà del Regno di Dio attraverso atti di amore, compassione e verità, riconoscendo che siamo strumenti dell’azione divina. Rispondendo all’amore dello Spirito, permettiamo che fluisca attraverso di noi, trasformando noi stessi e ciò che ci circonda.