Un punto cardine dell’insegnamento di Antonella è quello dell’apertura, della disponibilità. Lo Spirito opera tanto più potentemente quanto più trova in noi disponibilità, aprendo varchi nel disordine interiore causato da una volontà che resiste alla forza trasformante dell’amore. Dove finisce la resistenza, finisce anche la forza di gravità che ci trattiene: si comincia a volare nell’orizzonte del cielo.
La libertà dello Spirito, spiega Antonella è
pura obbedienza, stato di grazia
Antonella Lumini, Spirito Santo: divina maternità, amore in atto, p. 151
in cui la volontà umana si lascia assumere dall’ordine divino,
morendo a se stessa. Dove non c’è più resistenza, non
c’è più forza di gravità.
Perseguire l’amore autentico è il cammino che libera da ogni forma di schiavitù, da legami distorti e da quell’amore servile che ama solo per possedere, per trarne vantaggio, per calcolo o per bisogno. Ma l’amore di cui ci parla il Figlio dell’uomo non si apprende con lo sforzo umano: si impara solo attraverso l’esperienza viva dello Spirito, che ci invita a rinnegare il falso sé, a liberarci dalla menzogna che ci tiene prigionieri.
Nel momento in cui lo Spirito apre una breccia nell’assuefazione al meccanismo causa-effetto che domina il mondo, emerge un anelito profondo a tornare all’origine, alla legge primordiale impressa nel cuore: quella dell’economia della grazia, dove tutto è dono e nulla è possesso. La coscienza allora riconosce l’unità della sorgente da cui tutto proviene: Amore che genera amore, senza inizio né fine.
Quando il Vangelo di Giovanni ripete l’espressione è da Dio, non allude solo a una provenienza, ma a una generazione sostanziale, a una comunione profonda con la natura divina. Ciò che viene da Dio, è generato da Dio, porta in sé la sua stessa luce, la sua stessa essenza.