Il tema dello Spirito Santo occupa un posto centrale nel pensiero sviluppato da Antonella. Vorrei qui accennare ad alcuni degli aspetti da lei trattati in diverse occasioni, soffermandomi in particolare sul concetto dell’irrompere dello Spirito Santo—un’immagine di straordinaria forza e bellezza.
Lo Spirito Santo irrompe quando la spinta generatrice non incontra ostacoli nella creazione, sottolinea Antonella. Prima, nella madre, Maria, concependo in lei nella pienezza; poi, nell’umanità del Figlio, ratificando la coscienza della figliolanza divina.
L’amore scorre ininterrotto tra generazione e creazione, ma vi è un’ombra che separa: l’oscurità della non-conoscenza. Gesù, accogliendo il battesimo d’acqua, si immerge nel Giordano. Tuttavia, privo di pesi e ombre, raggiunge immediatamente la radice del tempo, l’eterno, il fuoco della vita. In lui non esiste alcuna barriera tra il tempo e l’infinito. Per questo i cieli si aprono ed egli vede lo Spirito di Dio discendere su di lui.
In Gesù, il tempo non lascia residui: è un canale limpido, attraversato dalla luce che promana dall’eterno. Le sue azioni non si disperdono nel divenire, ma si innestano perfettamente nell’atto creativo. Egli opera miracoli perché il suo agire nella creazione è lo stesso movimento della luce nell’eterno.
Il battesimo di fuoco, portato da Gesù, riconcilia il tempo con l’atto creativo. Ma per questo è necessario il battesimo d’acqua, che purifica e apre la via affinché la luce dello Spirito Santo possa scavare nelle oscurità i suoi canali radiosi.
Se in Gesù il tempo e l’eterno fluiscono liberamente, negli esseri umani la vena del tempo è ingorgata. L’ego dilaga, la volontà si oppone, pensieri e azioni restano intrappolati in schemi rigidi. Lo spirito umano è oscurato. Eppure, anche nella pesantezza, può aprirsi una piccola breccia: un cedimento interiore, un fremito di commozione, un moto di tenerezza. Sono spiragli attraverso i quali la luce comincia a filtrare.
La scintilla è presente fin dall’inizio. L’immersione nello Spirito la risveglia, la spinge a desiderare il fuoco da cui proviene, nonostante la distanza che la separa. Ciò che serve è un movimento interiore, un moto dell’anima.
Quando questa scintilla si immerge nella sorgente e si abbandona ad essa, trova la forza per riattraversare il tempo. Il battesimo nello Spirito Santo e fuoco chiama oltre il tempo, riconduce all’origine della vita, dove il tempo si innesta nell’eterno.
L’immersione nel fuoco dell’amore, nella forza dell’atto creativo, guarisce il tempo, trasformandolo in ciò che è sempre stato destinato a essere: luce che scorre libera verso l’infinito.